Lo scopo di questo gruppo di persone è quello di regalare ai quartieri di Parma spazi verdi utili alla comunità e fruibili da tutti gli abitanti del quartiere, ricchi di biodiversità, che producano cibo sano e gratuito, luoghi in cui ci si rilassa, si porta a giocare i bambini, ci si scambia due chiacchiere, si imparano cose nuove e si condividono i frutti della terra.
Le aree sono dotate di panchine, cartelli informativi, e aree didattiche per bambini e adulti. I progetti si sviluppano seguendo un percorso di condivisione, responsabilizzazione nella cura del proprio quartiere e di formazione sui temi del vivere in modo sostenibile.
Riconosciamo nell’autoproduzione di cibo di qualità con metodi di coltivazione sostenibile una forte fonte di resilienza per la comunità locale, e di autodeterminazione, autostima ed emancipazione per gli individui partecipanti nonché di sviluppo sociale e culturale.
Le nostre proposte vogliono dare a tutti la possibilità di riappropriarsi della capacità e del piacere di prendersi cura della propria città, della propria vita e di quella delle altre persone, del bene comune e del pianeta, in un’ottica di mutualità, solidarietà ed inclusione sociale e culturale in un momento in cui la crisi dei grandi sistemi e l'incertezza sembrano farla da padroni.
Le iniziative si rifanno a principi ecologici, biologici, di permacultura che, prendendo spunto dal funzionamento dei sistemi naturali, mirano a progettare e creare insediamenti umani sostenibili e resilienti.
Vogliamo essere uno dei tanti tasselli necessari al grande cambiamento culturale al quale l'umanità è chiamata al fine di sviluppare un nuovo modello sociale non solo più equo, sobrio e rispettoso del sistema naturale di cui siamo parte, ma anche caratterizzato da una maggiore qualità della vita e maggiore benessere morale e fisico.
Affronteremo e approfondiremo insieme temi quali l'impronta ecologica, il picco del petrolio e delle altre risorse naturali, la perdita di fertilità dei suoli e di biodiversità, l'ineguaglianza, i limiti del corrente sistema economico, esploreremo i concetti di sostenibilità, resilienza e molto altro...
Ma come, un gruppo di cittadini pianta e si prende cura del fruttorto e poi chiunque può raccogliere? Non pensate che qualcuno passerà e raccoglierà tutta la frutta per se?
Il fruttorto è un esperimento non solo agronomico ma anche sociale. Il fruttorto permetterà di osservare dinamiche sociali poco sperimentate e testate nella società contemporanea: quella della condivisione di un bene senza restrizioni, controlli, burocrazia, divieti e barriere fisiche. Sarà interessante osservarne gli sviluppi e vedere in che modo individui e comunità si comporteranno. Non si esclude che ci sarà chi raccoglierà di più e neppure che ci sarà qualcuno disposto a prendersi cura del fruttorto senza pretendere una fetta di raccolto proporzionale al suo lavoro. Se i secondi saranno in tanti il raccolto potrebbe essere comunque abbondante. In tutti i casi si porterà avanti con successo l'aspetto di sperimentazione agronomico, dello stare insieme, dell'abbellire il quartiere e magari dell'aiutare qualcuno in difficoltà. E non è detto che colui che raccoglie senza prendersi cura del fruttorto una prima volta non sia poi spinto a fare un passo avanti verso una nuova realtà.