Best Up indica la necessità di unire la cultura dell'equità e della sostenibilità con estetica, creatività, gusto, stili di vita.
Dal manifesto di Best Up
Qua di seguito alcuni contenuti che nascono dall'esperienza di Best Up (*) e della gente incontrata durante gli anni di impegno per la promozione dell'abitare sostenibile: "1, 10, 100, 1000 realtà positive, piccole e grandi. Persone e proposte intelligenti, innovative, attive in ogni parte del territorio. Amichevoli, radicate e proiettate. Generose, per sè e per gli altri".
Eccoli:
1) Perché quel che conta sono le persone. Ne basta una, a volte, a cambiare una situazione, a generare nuovi processi. Ciascuno può essere quella persona, serve credere al miglioramento e seguire i propri talenti. La prima azione di un percorso sostenibile è valorizzare le risorse umane a disposizione.
2) Prendersi la responsabilità, agire. Up!
3) Perché l'unione fa la forza. Valorizzare le relazioni, le reti. Condividere, fare sistema e creare alleanze. Sostenersi è indispensabile.
4) L'importanza dei modelli. Manifestare e comunicare quel che si fa. Servono buoni esempi, trasferibili. Alla base della comunicazione, dicono i guru del green marketing, ci sono trasparenza e verità. Buon senso!
5) Perché creatività e bellezza possono molto. Vettori di contenuti, facilitatori della trasformazione. Umanesimo e sostenibilità stanno vicini.
6) + Life Cycle Design - C02. Significa "più design consapevole meno impatto ambientale" responsabilità sociale e ambientale del design sono i due binari dell'abitare sostenibile. Il modello di sviluppo basato sul consumismo è giunto al punto di svolta. Un vero e proprio cambio di paradigma culturale deve procedere e accompagnare la ricerca di soluzioni tecnico scientifiche (State of the World 2010 / Worldwatch Institute)
7) Step by step. Questo è il metodo. Significa passo dopo passo, è adottabile per piccoli e grandi percorsi. Si comincia da dove si è e ci si dà un obiettivo alla volta; gradualmente, qui e ora. Basta cominciare.
8) La direzione giusta. Senza questa non si va da nessuna parte. Occorre un orizzonte di felicità che ci orienti. Un comune traguardo che unisca generi, etnie, discipline e conoscenze. Mille forme, idee, colori, azioni sono possibili, purché in funzione di una magnifica armonia fra benessere personale e bene comune. Ma chi può pensare ancora di essere felice a scapito della felicità altrui?
9) Le imprese del futuro. "Sono quelle che generano positività" dice Ezio Manzini. Soggetti che costruiscono quell'economia sostenibile che ha il suo punto di forza nel "capitale delle relazioni".
10) Donne e partecipazione. E' parere diffuso ( Banca Mondiale) che il modo più efficace per combattere la povertà sia aiutare le donne. Capacità di cura, tessuto relazionale, vicinanza alla vita reale; qualità del femminile da riconoscere e valorizzare.
11) Serve poco. Spesso ci diciamo che servono un sacco di cose per cominciare a fare: tanti soldi, tanta tecnologia, tante difficoltà, tanto di tutto. Provare per credere, non è sempre così.