Addiopizzo è anche un’associazione di volontariato espressamente apartitica e volutamente “monotematica”, il cui campo d’azione specifico, all’interno di un più ampio fronte antimafia, è la promozione di un’economia virtuosa e libera dalla mafia attraverso lo strumento del “consumo critico Addiopizzo”.
La nascita del movimento
La storia di Addiopizzo inizia nel 2004.
Dieci anni fa un gruppo di amici si ritrova a progettare la propria vita appena dopo la laurea. L’idea è quella di aprire un pub a Palermo, ma il timore che qualcuno per conto della mafia potesse chiedere il pizzo è alto. Questo li porta a riflettere sul fatto che non si possa pretendere che chi esercita un’attività economica denunci, se l’ambiente in cui vive e opera è indifferente alla piaga delle estorsioni.
Allora decidono di cambiare strategia e di comunicare alla propria città il loro messaggio di denuncia.
La notte tra il 28 e il 29 giugno, infatti, su centinaia di piccoli adesivi listati a lutto, attaccati dappertutto per le strade del centro, si legge per la prima volta quello che poi è diventato un vero e proprio slogan provocatorio:
“UN INTERO POPOLO CHE PAGA IL PIZZO È UN POPOLO SENZA DIGNITÀ”.
Da quell’azione anonima si sviluppa il movimento di Addiopizzo, che da allora agisce dal basso e si fa portavoce di una “rivoluzione culturale” contro la mafia.